Durante il XX secolo si è assistito a un progressivo aumento dei casi di diverticolosi parallelamente alla diminuzione del consumo di cereali integrali e all’aumento del consumo di zucchero raffinato e carne1.
Una dieta povera in fibre determina, infatti, uno scarso riempimento del colon, che è la parte finale dell’intestino dove risiede la maggior parte della nostra flora batterica. Lo scarso riempimento di questa importantissima parte del nostro intestino causa contrazioni più violente da parte della muscolatura intestinale aumentando così la pressione che si esercita sulla parete intestinale. All’aumento di pressione corrisponde l’aumento di spessore della muscolatura intestinale che causa restringimento del lume intestinale. Questa teoria è stata confermata da studi epidemiologici che hanno dimostrato che lo scarso consumo di fibre è legato a un aumentato rischio di diverticolosi1.
Per prevenire e curare la diverticolosi è quindi molto importante assumere fibre in ogni pasto sia attraverso gli alimenti sia utilizzando integratori specifici.
È inoltre indispensabile assicurare l’assunzione di adeguate quantità di acidi grassi omega-3 e omega-6 ad azione antinfiammatoria intestinale.
Per conoscere quali sono i livelli di questi acidi grassi nelle tue cellule e impostare un’integrazione nutraceutica personalizzata è possibile eseguire l’analisi di lipidomica del CNR di Bologna, disponibile nelle nostre farmacie.
La diverticolite è infatti sintomo di infiammazione intestinale che deve essere curata ristabilendo un equilibrio nei processi infiammatori delle membrane cellulari, che derivano dalla loro composizione molecolare.
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