Al contrario di ciò che si pensa, le ossa non sono inanimate. Tutt’altro! Sono strutture dinamiche che rispondo agli stimoli ai quali sono sottoposte. La loro salute può addirittura risultare evidente a occhio nudo, anche parecchio tempo dopo la morte dell’individuo.
La realtà è che le differenze quanto a dieta, stile di vita e livello generale di salute restano “impresse” nelle ossa al punto che antropologi e bio-archeologi utilizzano spesso la struttura scheletrica per distinguere tra le popolazioni che utilizzano mezzi di sussistenza diversi.
Molti studi hanno dimostrato che lo scheletro dei cacciatori-raccoglitori presenta ossa più dense, dunque più forti, di quelle di coloro che sono vissuti dopo l’introduzione dell’agricoltura, ma non solo: i cacciatori-raccoglitori non sono affetti da carenza di ferro, e molto limitati sono i segni di infezioni, di carie dentali e di malattie articolari.
Questi studi hanno osservato che la transizione a uno stile di vita più sedentario non è avvenuta senza riscuotere una forte tassa sulla salute dell’uomo.
Oltre alla dieta, è il movimento a fare la parte del leone quando si parla di salute delle ossa. In particolare, le attività di carico risultano particolarmente efficaci per aumentare densità e resistenza. Dalla camminata alla corsa al nuoto alla “palestra” (intesa come sollevamento pesi e attività di crossfit, Pilates eccetera) l’attività fisica è fondamentale per favorire la resistenza, la flessibilità e la longevità in salute del nostro apparato scheletrico.
Ricordiamoci però di approcciare qualunque disciplina con calma e senza farci prendere dalla passione sfrenata. Attività ad elevato impatto come la corsa, ma non solo questa, vanno approcciate con gradualità e affiancate a un’attività di rafforzamento muscolare e tendineo in palestra, altrimenti si rischiano infortuni e fastidiose infiammazioni.
Movimento:
la settimana ideale nella stagione invernale
6 ore di attività fisica così suddivise (non tutti hanno 6 ore da dedicare a sé stessi, ma cerchiamo di non scendere sotto le 3 e di includere le varie attività indicate qua sotto)
6 giorni su 7 –> 20 minuti di camminata veloce
Due volte alla settimana –> 30 minuti di carico in palestra e 15 minuti di stretching / oppure Pilates
Due volte alla settimana –> 45 minuti di nuoto / corsa / spinning
Una volta alla settimana –> 60 minuti di yoga
Benefit –> danza
Non dimentichiamoci che la danza costituisce spesso la somma virtuosa di una serie di movimenti innescati dalle altre discipline solo separatamente, e che ballare consente di svolgere all’unisono attività aerobica e di carico, di sviluppo muscolare e di distensione. Non è consigliato fare solo questo, ma in aggiunta al resto è un vero toccasana.
Ricordiamoci che se facciamo Pilates è importante nuotare perché il nuoto ha la capacità unica di far lavorare tutti i muscoli del corpo, se invece ci dedichiamo al sollevamento pesi e allo sviluppo di petto, spalle e dorsali, potremo correre e fare spinning ma non tralasciamo mai lo stretching! Cerchiamo poi di esercitare sempre il core, vale a dire gli addominali e i lombari perché costituiscono il supporto della nostra colonna vertebrale e sono funzionali a una corretta postura.
Si tratta insomma di bilanciare le attività in modo tale da non tralasciare di esercitare nessuna parte del corpo e, cosa ugualmente importante, di progredire e divertirsi!
Ho già parlato nella KL#17 del perché il movimento e le attività di carico sono fondamentali per il nostro cervello e i nostri nervi (clicca qui per leggere), ma se cominciamo a faticare ce ne accorgeremo anche da soli… senza tante spiegazioni.
Un abbraccio forte e… buone fatiche (le vostre ossa, subito e tra qualche anno, vi ringrazieranno).