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L’autentica Dieta Mediterranea è quella che non avete mai conosciuto

Lo stile di vita più salutare al mondo

Oggi ci lanciamo alla scoperta della Dieta Mediterranea, quella vera e non la versione – più legata alle dinamiche del commercio che alle virtù della tradizione – a cui tutti facciamo riferimento quando affrontiamo l’argomento.

Purtroppo, la comprensione della Dieta Mediterranea è perlopiù superficiale: se per gli americani è semplificata in “pasta, pizza e olio di oliva”, per noi italiani diventa “il nostro modo di mangiare” oppure “un regime dietetico salutare”, ma pochi conoscono la sua origine e il motivo di tanta notorietà.

La Dieta Mediterranea non è solo una dieta.
È un autentico patrimonio culturale


«La cultura e la storia si tuffano direttamente nelle cose, nelle pietre, nelle rughe sui visi degli uomini, nel sapore del vino e dell’olio, nel colore delle onde.»
Claudio Magris

La Dieta Mediterranea non è solo una dieta.
È un autentico patrimonio culturale


«La cultura e la storia si tuffano direttamente nelle cose, nelle pietre, nelle rughe sui visi degli uomini, nel sapore del vino e dell’olio, nel colore delle onde.»
Claudio Magris


Il 17 novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita dall’UNESCO nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Il riconoscimento è stato assegnato a quattro nazioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Marocco) in cui si ritiene che quell’importante tesoro transnazionale evoluto nel corso di millenni di storia e chiamato Dieta Mediterranea si sia originato.

Il termine dieta deriva dal greco diaita che significa regola di vita.
La Dieta Mediterranea è, come suggerisce la definizione greca, uno stile di vita che va oltre il solo concetto del cibo. La possiamo definire come un insieme di conoscenze, abilità e tradizioni che insegnano come coltivare il terreno e come raccogliere quanto la terra ci dona per poi conservarlo, prepararlo e portarlo in tavola. La dimensione sociale riveste inoltre un ruolo fondamentale nella tradizione mediterranea: i pasti e le tradizioni culinarie sono da sempre un elemento chiave della convivialità.

Il modello tradizionale e la sua semplificazione americana: ci siamo persi qualcosa?

Il modello nutrizionale tradizionale della Dieta Mediterranea consiste nell’utilizzo principale di olio di oliva, cerali, frutta fresca e secca, verdure, di una modica quantità di pesce, latticini e carne e di molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi e nel rispetto delle usanze di ogni comunità e della biodiversità di ciascun territorio.

Questo modello venne descritto per la prima volta dallo studioso Ancel Keys nel suo “Studio dei Sette Paesi”, pubblicato nel 1980.

Nella sua analisi, il noto fisiologo provava come la dieta seguita dalla popolazione cretese negli anni sessanta del secolo scorso fosse la migliore, poiché proteggeva la popolazione dalle patologie cardiovascolari e da diversi tipi di cancro.

La dieta seguita a Creta nel 1960 venne così codificata:

  • alto consumo di prodotti a base di grano
  • alto consumo di legumi
  • alto consumo di frutta e verdura di stagione
  • moderato consumo di prodotti caseari (124g/gg)
  • basso consumo (35g/gg) di carne e di pesce
  • alto consumo di olio di oliva come fonte di grassi

La descrizione di questo modello alimentare, apparentemente benefico dal punto di vista cardiovascolare, fu vista come una grande opportunità comunicativa dall’organizzazione no-profit American Oldways Preservation & Echange Trust che elaborò e diffuse i risultati ottenuti da Keys. Furono così gli americani a stilare le linee guida della Dieta Mediterranea com’è conosciuta oggi e a disegnare la famosa piramide alimentare che la rappresenta.

Paradossale, non vi sembra?

Dieta mediterranea e religione

Tuttavia, la dieta Mediterranea diffusa dagli americani per più di 50 anni, mancava di una caratteristica fondamentale: IL PROFONDO LEGAME CON LA RELIGIONE e con le sue regole alimentari. La benefica dieta cretese derivava infatti dalle popolazioni rurali dell’isola di Creta, dove le tradizioni religiose e i riti sacri erano profondamente integrate nei costumi e nell’alimentazione.

La dieta imposta dalla religione Greco-Ortodossa prevedeva le seguenti regole:

  • divieto di assumere olio di oliva, carne, pesce, latte, uova e formaggi tutti i mercoledì e i venerdì tranne nella settimana dopo il Natale, la Pasqua e la Pentecoste.
  • 3 periodi di restrizione calorica:
    1) 40 giorni prima di Natale: non si potevano assumere carne, prodotti caseari e uova, mentre il pesce e l’olio di oliva erano consentiti tranne il mercoledì e il venerdì.
    2) 48 giorni prima di Pasqua: non si potevano assumere carne, prodotti caseari e uova, mentre il pesce era consentito solo due giorni (il 25 marzo e la Domenica delle Palme).
    15 giorni in Agosto (Assunzione): si seguivano le stesse indicazioni del digiuno pasquale, ma il pesce poteva essere assunto solo il giorno 6 Agosto.
  • La limitazione dei prodotti animali in tutti i giorni sopraelencati portava un risparmio economico, oltre a essere benefica per la salute.

Si può concludere quindi che la DIETA MEDITERRANEA, nella sua FORMA ORIGINALE, non era solo una dieta povera e basata sui prodotti stagionali, ma era anche INTIMAMENTE CONNESSA CON I BENEFICI DEL DIGIUNO grazie alla sua profonda matrice spirituale.

Anche le piramidi cambiano!

La prima piramide della Dieta Mediterranea (americana) fu pubblicata nel 1993.

Questa prima piramide è stata poi modificata nel 2008 durante il quindicesimo anniversario della Conferenza della Dieta Mediterranea alla luce delle più recenti ricerche scientifiche.

La nuova piramide si differenzia da quella originale per le seguenti tre caratteristiche:

  1. Alla base non ci sono più solo i carboidrati (pane pasta, riso), ma tutti gli alimenti prodotti dalla terra: la frutta, la verdura, i cereali, i legumi, i vari tipi di noci, i semi, le olive e l’olio d’oliva. Tutto ciò costituisce quello che dovrebbe essere la base di ogni pasto.
  2. Il consumo di pesce è stato aumentato a minimo due volte alla settimana, per gli effetti positivi per il cervello e gli organi riproduttivi (prima era consigliato una sola volta alla settimana).
  3. Sono state aggiunte alla piramide le erbe aromatiche e le spezie per i benefici sulla salute e per il sapore che attribuiscono alle pietanze.

Nel prossimo articolo analizzeremo la piramide alimentare oggi in vigore alla luce delle ricerche più recenti, e come applicare le regole scientifiche alla personalizzazione della strategia alimentare che è ciò che più conta.


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